Nell’ultimo articolo, erano stati analizzati gli adattamenti fisiologici prodotti da una grossa quantità di adrenalina in circolo, il numero massimo di unità motorie reclutabili volontariamente, e alcune ipotesi su come questi fattori potessero concorrere ad aver fornito base scientifica agli articoli Web, spesso esagerati o irreali, nei quali spesso si parla della forza isterica.
Prima di giungere a qualsiasi conclusione, si deve però andare ad analizzare biomeccanicamente perlomeno alcune parti dell’apparato osteomuscolare, specie per quanto concerne la parte tendinea e dei legamenti.
i muscoli, non trasmettono energia direttamente al sistema scheletrico, ma devono farlo tramite tendini e legamenti; se anche in condizione di forza isterica, gli adattamenti forniti dall’adrenalina consentissero un quantitativo di forza superiore al 40% della massima (vedi articolo precedente), se tale forza non disponesse di tendini e legamenti per essere trasmessa, risulterebbe totalmente inutile.
Senza addentrasi troppo approfonditamente nell’anatomia di capsule articolari, tendini e legamenti, essi sono sostanzialmente tessuti connettivi fibrosi composti di fibre collagene arricciate, circondate da sostanza fondamentale; i legamenti, hanno una maggior proporzione di fibre elastiche, che li rende più estensibili, ma meno rigidi e resistenti dei tendini, tuttavia, le proprietà meccaniche di entrambi sono qualitativamente simili, e si può fare un discorso quindi valido per entrambi.
Applicando un carico, si avrà un allineamento delle fibre collagene nella direzione del carico; aumentando ulteriormente il carico, la maggior parte delle fibre subirà una deformazione lungo il proprio asse; aumentando ancora, l’unico finale possibile sarà la rottura completa delle singole fibre, sino a quella totale del tendine.
Pertanto, non è questione di fornire forza tale da alzare, per esempio, una macchina; oltre un certo punto, dopo la rottura dei tendini, la forza non è più utilizzabile. E sino a che punto si può sovraccaricare un tendine?
Il modulo di elasticità (rapporto tra tensione e deformazione nel caso di condizioni di carico mono-assiale) di una fibra collagene, è circa 1 Gpa; a causa delle proprietà viscoelastiche del collagene, questo modulo aumenta leggermente con la velocità di deformazione; a velocità di deformazione costante, al crescere del carico, dopo un allungamento iniziale, la rigidezza del tessuto aumenta ed è richiesta una quantità di forza maggiore per generare un allungamento di egual valore (la prima parte di allungamento è resa più “facile” dallo stiramento delle fibre collagene arricciate), sino a che, si raggiunge il punto di plasticizzazione del tessuto. Raggiunto questo punto limite, il collasso completo si fa rapidamente inevitabile alla minima aggiunta di forza, sino alla rottura parziale o totale.
In condizioni normali, tendini e legamenti sono soggetti a sforzi solo di un terzo o un quarto del limite di trazione; in casi di sforzo elevato (salti), si può arrivare a una deformazione dal 2 al 5% della lunghezza del tendine; i legamenti, possono arrivare sino a circa 5 volte il limite di elasticizzazione dei tendini (25% lunghezza e sforzo limite di 5 Mpa), ma, già prima di arrivare al punto limite, hanno luogo dei micro collassi; per questo, superato il punto, il danno è totale immediato.
Da prove in vitro, si sa che il carico ultimo di trazione, varia da 340 N (34,67kg/m^2), sino a un massimo di 390 N (39,7 kg/m^2), e che i legamenti si rompono a uno sforzo di circa 20 Mpa (Megapascal, pari a circa 203 kg di forza per cm^2).
Da tutte queste analisi, raccolte nella Pt.1 e 2, si può concludere che:
La forza isterica, non solo esiste, ma, in certe condizioni particolari, permette a una persona qualsiasi di generare il 40% in più della sua forza massimale, e il 10-20% in più di quella di un atleta d’elitè. Considerando che si sorpassa la “forza massimale”, è un risultato certamente eclatante.
Purtroppo, non è possibile passare ulteriormente questo limite in quanto si raggiungerebbero i carichi ultimi di trazione e limiti di rottura dei tendini.
Quindi, come in molti casi, la verità sta nel mezzo; se una persona è mediamente in grado di alzare 90 kg, sotto l’influenza di adrenalina, potrebbe arrivare a un ipotetico 145 kg. In ogni caso, nemmeno lontanamente vicini al peso di una qualsiasi autovettura.
Da dove arrivano quindi gli articoli, a questo punto verrebbe da pensare fasulli, di persone che ne liberano altre sotto carichi per loro inamovibili?
Semplicemente dal fatto che, nella realtà, in tutti i casi noti, non si deve mai alzare l’autoveicolo (o il peso in ogni caso) in toto; più spesso, si è posizionati in un angolo di esso, ed è sufficiente staccare una sola ruota da terra, caricandosi ¼ del peso, e lasciando gravare il resto sulle restanti 3; si scende quindi, a qualche centinaio di kg, decisamente più realistico; addirittura, si potrebbe trattare solo di allentare parte di questo peso contro gli ammortizzatori di pochi cm, pure senza alzare la ruota da terra, per permettere al soggetto bloccato di liberarsi o sfilarsi.
È pertanto probabile, anzi realistico, che fosse questa la dinamica dei casi in questione; l’effettivo aumento di forza, esiste davvero, e ha dato origine a miti ed esagerazioni, ma sebbene ci siano strong man in grado di ribaltare facilmente una macchina, nessuno potrà mai essere in grado di alzarla da terra.
In ogni caso, la forza isterica resta qualcosa di eccezionale; un adattamento estremo insito in chiunque, che permette momentaneamente di portare alla massima efficienza possibile, quasi “sovraumana” davvero, le proprie caratteristiche fisiche; buon esempio di quanto sia adattabile la macchina biologica umana.
Articolo a cura di:
Dott. Di Scienze Motorie Castelli Giorgio
Mail: giorgio.caste@hotmail.it
Pagina Fb: Science of Calisthenics – Giorgio Castelli
Articolo molto interessante…grazie